"Puntare ad obiettivi che competono oggi e costruiscono domani"
Nel mondo dello sport, l'obiettivo più evidente è sempre il risultato. Dopo ogni gara, la domanda che sorge spontanea è: “Come è andata?” E, quasi sempre, la risposta si concentra su numeri e classifiche: “Abbiamo vinto”, “Sono arrivato primo”, oppure, con un tono più sconsolato, “Medaglia di legno”. Questi risultati tangibili diventano il nostro metro di giudizio, una scorciatoia per definire successi e fallimenti. Ma quante volte ci siamo sentiti ridotti a quel singolo numero, a quella posizione in classifica? E quante volte abbiamo confuso il nostro valore con il risultato? trova un titolo che abbia dentro il concetto o la parola obiettivi e che non parli di successo o prestazione ma di crescita e identità di atleta Ecco perché è fondamentale ampliare lo sguardo. Il risultato è importante, certo, ma non è tutto. Esistono obiettivi meno visibili, più sottili, ma altrettanto cruciali per la crescita di un atleta. Sono quegli obiettivi che lavorano dietro le quinte e che, alla fine, determinano non necessariamente una vittoria ma una trasformazione.
Risultati e Prestazione: Due Facce della Stessa Medaglia
Gli obiettivi di risultato sono i più evidenti: tempi, punteggi, posizioni in classifica, medaglie. Sono concreti e misurabili. Ma hanno un limite: dipendono da fattori esterni, come gli avversari o le condizioni di gara. Se vinci, è un trionfo; se perdi, sembra che tutto l'impegno sia stato vano. Questa visione è rischiosa, perché lascia l’atleta alla mercé di variabili che non può controllare.
Gli obiettivi di prestazione, invece, si concentrano sul "come": la qualità del gesto, il miglioramento tecnico, la gestione mentale. Questi aspetti non sempre si traducono immediatamente in una medaglia, ma costruiscono le fondamenta per risultati duraturi. Sono obiettivi più interiori, individuali, che non dipendono dagli altri ma dalla propria capacità di crescere. Immagina un atleta che si focalizza solo sul risultato: potrebbe vincere una gara per fortuna, ma senza una solida base non riuscirà a ripetersi. Viceversa, lavorare solo sulla prestazione senza mai misurarsi con il risultato rischia di trasformarsi in un perfezionismo sterile.
L’Equilibrio tra Preparazione e Competizione
La chiave è trovare un equilibrio tra i due tipi di obiettivi. Durante gli allenamenti, il focus dovrebbe essere sugli obiettivi di prestazione: migliorare la tecnica, gestire meglio il respiro, affinare la concentrazione. Ogni piccolo progresso conta, indipendentemente dal podio. In gara, invece, il risultato diventa centrale, ma senza dimenticare il processo che ti ha portato lì.
Un atleta ossessionato solo dal risultato rischia di cadere in un vortice di ansia, dove ogni errore si trasforma in un fallimento. Al contrario, chi rimane concentrato sull’esecuzione – sul gesto, sulla calma, sulla gestione della pressione – trova nel risultato una naturale conseguenza del lavoro fatto.
Vincere Dentro: La Crescita Come Obiettivo
Il vero successo non è solo una vittoria sul campo, ma anche la crescita interiore che la accompagna. “Vincere dentro” significa darsi obiettivi che vanno oltre la classifica, lavorare su ciò che puoi controllare e riconoscere il valore di ogni passo avanti, grande o piccolo. Il risultato, in fondo, è solo la punta dell’iceberg: quello che conta davvero è tutto il lavoro che c'è sotto.
Quindi, la prossima volta che ti alleni o gareggi, chiediti non solo “Come è andata?”, ma anche: “Cosa ho imparato? Cosa ho migliorato?” Perché è lì che si costruisce il vero atleta.