Fisiologia del Portiere: “Il colpo di Adrenalina”

Marta Boccalatte • 16 novembre 2024

Fisiologia del Portiere: “Il colpo di Adrenalina”

Come gli stimoli fisici e mentali attivano la risposta ormonale del portiere durante il gioco.

Quando parliamo di fisiologia in questo contesto, ci riferiamo a come il corpo risponde a stimoli fisici e mentali.  La fisiologia di un portiere, è diversa rispetto da quella degli altri giocatori in campo, perché il corpo reagisce in modo unico durante i momenti di alta pressione. Quando è sotto stress, ad esempio in un rigore o quando l’azione di gioco si sposta rapidamente nella sua area, l’organismo produce una grande quantità di adrenalina, ma non solo: lavorano anche altri ormoni come il cortisolo, la dopamina e le endorfine. Questi ormoni aiutano il portiere ad essere più reattivo, migliorando temporaneamente la loro forza muscolare e i riflessi, ma se non gestisci bene, possono anche causare un sovraccarico emotivo. Mentre un giocatore di campo ha una risposta più costante e regolare, il portiere vive picchi di stress e momenti decisivi che richiedono una risposta fisiologica più intensa e mirata.


Cosa succede al corpo di un portiere nei momenti decisivi? 

Quando il gioco si fa duro, quando il tiro è potente e la pressione è altissima, cosa succede davvero nel corpo di un portiere? La risposta sta nella adrenalina.Questa sostanza chimica, che viene rilasciata dal corpo quando siamo sotto stress, può trasformarsi in un vero alleato. Ma se non viene gestita correttamente, può anche diventare un ostacolo. 


Cosa succede quando l’adrenalina entra in gioco?

Cuore che batte più velocemente: L'adrenalina aumenta la frequenza cardiaca, permettendo più sangue e ossigeno ai muscoli.

Aumento dei riflessi: L’adrenalina fa sì che i tuoi riflessi diventino più rapidi. Ecco perché riesci a reagire all'ultimo secondo, come quando tiri fuori una parata inaspettata. Ti senti concentrato, come se ogni movimento fosse più chiaro, più veloce.


ATTENZIONE! quando l’adrenalina è troppa, può anche sopraffarti. Questo è ciò che succede quando ti senti sopraffatto, ansioso o nervoso, e non riesci a concentrarti al meglio.


Cos’è il sovraccarico emotivo: OVERAROUSAL?

Se l'adrenalina è utile in piccole dosi, in troppa quantità può diventare dannosa. Ti è mai capitato di sentirti nervoso prima di una parata decisiva? Quel nervosismo può trasformarsi in un sovraccarico emotivo (un termine tecnico che descrive quando il nostro corpo è troppo "carico" di energia e ansia).

Quando accade, la tua mente può andare in tilt: potresti sentirti troppo agitato per prendere una decisione lucida o fare un movimento fluido. La tua energia non sarà più al servizio della parata, ma un peso che ti rallenta

.

Come faccio a sapere se sono "sovraccarico" di adrenalina?

Ecco qualche segnale che ti dice che potresti essere in sovraccarico emotivo:

 - Respiro corto o veloce.

 - Tensione muscolare: sentirai il corpo rigido, come se fosse difficile muoverti rapidamente.

 - Ansia crescente o pensieri confusi che ti impediscono di concentrarti sulla palla.


Come allenare la mente per gestire l’adrenalina?

La buona notizia è che l’adrenalina si può allenare! Non solo il corpo, ma anche la mente. Ecco alcuni esercizi pratici per allenare il tuo portiere interiore a sfruttare l'adrenalina al meglio. Quando ti senti sopraffatto, il primo passo è respirare. 

Esercizio: Respirazione profonda - "Calma la tempesta"

Respira in modo profondo per abbassare i livelli di adrenalina e riportare il corpo e la mente alla calma. Inspira profondamente dal naso, contando fino a 4. Tieni il respiro per 4 secondi. Poi espira lentamente dalla bocca contando fino a 6. Fai 3 cicli di respirazione in questo modo.

Perché funziona? Questo esercizio riduce la tensione e calma la tua mente. La respirazione controllata attiva il sistema parasimpatico, che abbassa il battito cardiaco e ti aiuta a ritrovare il focus. (Ne parlerò in altri articoli!).


Quando sei troppo calmo e rischi di scivolare fuori dal gioco: IPOAROUSAL?

Non tutti i portieri sperimentano un’eccitazione eccessiva. Alcuni possono soffrire dell’opposto: l’ipoarousal. In pratica, è quella condizione in cui sei troppo calmo o poco attivato, soprattutto se trascorri troppo tempo senza essere chiamato in causa, come durante i lunghi periodi di inattività in partita.

Il corpo e la mente sono sotto-stimolati, e questo può portare a una ridotta reattività o addirittura alla perdita di concentrazione. Magari ti senti come se “non fossi nel gioco” o ti manca l’energia per reagire prontamente quando è davvero il tuo momento.


Cosa succede quando sei in ipoarousal?

 - Ti senti distaccato dal gioco, come se fossi in “stand-by”.

 - La tua concentrazione potrebbe calare, e potresti faticare a mantenere il focus.

 - Inizialmente ti sembra di non essere coinvolto, ma quando arriva il momento decisivo (come un tiro improvviso) puoi reagire più lentamente o in modo poco preciso.


Come allenare la mente per gestire l’ipoarousal?

Per contrastare l'ipoarousal e mantenere alta l'attivazione mentale, puoi utilizzare alcune tecniche pratiche che ti aiutano a rimanere concentrato, anche quando non sei direttamente coinvolto nel gioco. Ecco alcune strategie efficaci:

Stimolazione Sensoriale : L'uso di stimoli esterni può essere molto utile per "riportarti dentro" la partita, anche nei momenti in cui non sei direttamente in azione.

Linguaggio Corporeo e Vocale: Parla ai difensori, dai indicazioni o semplicemente incoraggiarli ti obbliga a restare mentalmente presente e attivo. Questo tipo di comunicazione aiuta a mantenere il focus sul gioco e a non perdere la concentrazione.

Gestire l’Energia con il Corpo: Anche se non è richiesta un'azione immediata, puoi muoverti continuamente. Cambiare posizione, fare piccoli aggiustamenti nel posizionamento, o semplicemente spostarsi nello spazio di gioco, mantiene fisicamente coinvolti. Ogni movimento fisico aumenta la consapevolezza e riduce la sensazione di essere "fuori dal gioco".

Tecnica del "Ping-Pong" Mentale

Un altro metodo per rimanere concentrati durante i periodi di inattività è il "Ping-Pong Mentale". Immagina la partita come una continua partita di ping-pong, dove la palla è sempre in movimento. Ogni passaggio, anche se non ti riguarda direttamente, diventa un’opportunità per rimanere attivo mentalmente.

Segui la Palla: Ogni volta che la palla passa da un avversario all'altro, conta mentalmente il passaggio. Ogni "scambio" ti aiuta a mantenere la concentrazione, come se fossi parte attiva del gioco. Per esempio, "uno, due, tre…" Ogni passaggio ti tiene mentalmente all’interno dell'azione, anche quando la palla è lontana da te.

Prevedi i Possibili Percorsi di Gioco: Immagina come la palla potrebbe muoversi nella prossima frazione di gioco. Visualizza mentalmente le traiettorie e pensa a come l’azione si evolverà. Ad esempio: "Se l'attaccante fa un passaggio filtrante, la palla arriverà tra i difensori e devo essere pronto a uscire." Questo ti aiuta a mantenere il focus e a essere pronto ad agire, anche quando non sei fisicamente coinvolto nel gioco.


Conclusione: La Consapevolezza del Portiere

A differenza degli altri giocatori in campo, il portiere affronta picchi di adrenalina intensi e momenti di inattività che richiedono una gestione diversa. Mentre i giocatori di campo sono continuamente coinvolti nell'azione, il portiere deve affrontare l'isolamento e il rischio di scivolare in uno stato di ipoarousal, o al contrario, di essere sopraffatto dall'adrenalina in momenti decisivi.

Essere consapevoli di questa differenza fisiologica è cruciale per il portiere. Solo comprendendo le proprie risposte fisiche e psicologiche, il portiere può allenarsi per gestire meglio lo stress e l’attivazione mentale, trasformando ogni picco di adrenalina in un’opportunità. Un portiere che sa come regolare la propria energia emotiva e fisica sarà più lucido, reattivo e pronto a rispondere, anche nei momenti di maggiore pressione.

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